Randagismo. Appello sindaci: “affidare
servizio a Asp e prevedere somme per debiti dei comuni”
Palermo, 11 luglio 2022 – “Apprendiamo dagli organi di stampa che domani
l’Ars tratterà il disegno di legge sul randagismo. Chiediamo, a gran voce, che venga
fermata l’approvazione di questo disegno di legge. In primo lungo, ci chiediamo
infatti come mai i sindaci e i comuni non siano mai stati sentiti in Commissione e durante
l’iter di formazione di questo ddl? Pur avendo la competenza e la responsabilità di
questo fenomeno, ciò non è mai accaduto: da un lato ci dispiace e dall’altro lo
riteniamo un fatto grave, perrchè avremmo fornito un contributo fattivo in termini di
risoluzioni della questione. Inoltre chiediamo ai deputati, come già fatto numerose volte
in questi anni, che il settore del randagismo venga assegnato alle Asp che hanno risorse
economiche, unità di personale a disposizione come ad esempio i veterinari e una maggiore
capacità, professionalità e competenza per affrontare il randagismo in Sicilia. I comuni
vanno esautorati da una funzione che non sono più in grado di gestire”. Lo
dichiarano in una nota 45 sindaci siciliani tra cui: Fabio Roccuzzo (Caltagirone),
Fabio Venezia (Troina), Renzo Bufalino (Montedoro), Giovanni Burtone (Militello in Val di
Catania), Francesco Cacciatore (Santo Stefano Quisquina), Paolo Amenta (Canicattini
Bagni), Leonardo Spera (Contessa Entellina), Giuseppe Mangiapane (Cammarata), Giuseppe
Monteleone (Carini), Antonio Pitruzzella (Campobello di Licata), Domenico Venuti (Salemi),
Giuseppe Oddo (Campofiorito), Giuseppe Lombardino (Santa Ninfa), Gandolfo Librizzi
(Polizzi Generosa), Alfio Cosentino (Milo), Salvo Russo (Zafferana Etnea), Salvo Greco
(Santa Venerina), Ignazio Puglisi (Piedimonte Etneo), Alfio Cristaudo (Pedara), Salvo
Chisari (Ragalma).
“Troviamo infine singolare che - proseguono i primi cittadini - in tanti anni nessuno
si sia posto il tema di come i comuni debbano provvedere a pagare le spese, tra canili,
accalappiamento e sterilizzazione, determinate dal fenomeno e quantificabili in centinaia
di migliaia di euro. Durante la trattazione del ddl, oltre agli importanti temi inseriti
nel testo, ci aspettiamo quindi – concludono - che qualcuno dalla Regione ci dica chi
è che pagherà queste somme con cui i comuni si sono indebitati nel corso degli
anni”.
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