COMUNICATO STAMPA
Caccia.
Dipasquale: Non si demonizzi attività venatoria, altre danneggiano
lambiente
Ragusa, 9 settembre 2021 - Non condivido la posizione di chi riesce
a mettere sullo stesso piano la devastazione del territorio causata dagli incendi
boschivi, provocati a loro volta dallattività criminosa di veri e propri
delinquenti, e lattività venatoria praticata da chi rispetta la natura stando
continuamente a contatto con le realtà locali. Lo dichiara lon. Nello
Dipasquale, parlamentare regionale del Partito Democratico, intervenendo in merito al
dibattito scaturito negli ultimi giorni sulla riapertura di pre-caccia e caccia, in
particolare per conigli e colombi selvatici.
Non vorrei - spiega Dipasquale - che i danni al patrimonio boschivo inferti questa
estate dagli incendi, dolosi e non, siano usati come pretesto per demonizzare ancora di
più una categoria già fortemente osteggiata facendola apparire come un covo di
scalmanati armati. Ho unopinione molto diversa del mondo venatorio che so essere
fatto da persone che hanno a cuore la natura e la conservazione delle biodiversità, che
svolgono spesso un importante ruolo di controllo del territorio in stretto contatto con le
attività agricole e multifunzionali, allinsegna della sostenibilità della propria
presenza nellambiente.
Ecco perché - continua il parlamentare dem - non riesco a comprendere come
lattività di caccia e pre-caccia possa essere considerata di
distruzione del territorio quando, piuttosto, in alcuni casi sono state la
negligenza e la mancanza di strategia di chi governa in questo momento la Regione
Siciliana a causare i danni maggiori. Soprattutto per quanto riguarda la questione degli
incendi spontanei, dovuti alle forti temperature, e la loro prevenzione e la gestione
dellemergenza.
Come si può, poi - aggiunge Dipasquale - alzare un polverone a difesa dei boschi
andati in fiamme puntando il dito sulla riapertura della caccia al coniglio che si svolge
nelle piane e non certo nei boschi o per la caccia ai colombi selvatici che da quei luoghi
saranno ormai distanti alcuni chilometri? Temo, dunque, che una buona parte degli
interventi su questa materia siano spinti più da una forte ideologizzazione
dellargomento che da questioni reali.
Ci sono da considerare, quindi, il ruolo e lapproccio di chi pratica
lattività venatoria che segue la legge, paga una tassa specifica, contribuisce con
la propria presenza alla difesa e al controllo del territorio. Non credo che siano i
cacciatori a minacciare il patrimonio boschivo già deturpato da ben altri
interessi.
Piuttosto - dice ancora Dipasquale - è da rilevare che negli ultimi anni più volte
i provvedimenti di apertura e disciplina della caccia in Sicilia sono stati sospesi dal
giudice amministrativo. Evidentemente servirebbe qualche corso di recupero, dalle parti
dellassessorato regionale allAgricoltura, per produrre provvedimenti
legittimi. La mancata riforma della legge sullattività venatoria, che giace da anni
in commissione - conclude il parlamentare del PD - dà la misura dellincapacità del
Governo Musumeci e della sua maggioranza su questo tema. Sarebbe sufficiente
copiare dagli anni passati.
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