Sanità.
Barbagallo: tardivo coinvolgimento dei medici di base, Regione va avanti a
tentativi
Palermo, 7 maggio 2021 - La Sicilia era e resta fanalino di coda
tra le regioni italiane per vaccini somministrati: il Partito Democratico esprime forte
preoccupazione ancora una volta per la gestione della crisi pandemica, da
parte della regione siciliana e nella fattispecie da parte di Nello Musumeci che racchiude
in se, oltre a quella di Governatore, anche la carica di assessore regionale alla Salute e
di commissario per lemergenza Covid. Lo sostiene il segretario regionale del
Partito Democratico della Sicilia, Anthony Barbagallo a proposito dei dati sulla
somministrazione dei vaccini anti covid in Sicilia.
E se il PD Sicilia esprime soddisfazione per la vaccinazione a tappeto nelle
isole minori al fine di renderle covid-free per non compromettere definitivamente
leconomia, prevalentemente basata sul turismo, augurandosi che dopo leffetto
annuncio si proceda con celerità, da un altro punto di vista il PD manifesta perplessità
per il tardivo coinvolgimento dei medici di base. se tempestivamente coinvolti e
ascoltati, avrebbero potuto dare un contributo decisivo alla campagna vaccinale. E invece
sono stati chiamati poco più di un mese fa, senza fornirgli - afferma Barbagallo,
condividendo anche il contenuto della nota diramata dal segretario regionale della
Federazione italiana medici di famiglia, Luigi Galvano - una adeguata organizzazione di
supporto e costrettia rincorrere pazienti a loro sconosciuti. Quando sarebbe
stato più logico prendere in considerazione - prosegue il segretario Dem - la loro
conoscenza della anamnesi dei pazienti, specie di quelli a rischio, per ottenere risultati
immediati ed efficaci.
Inoltre più in generale - in questa confusione gestionale e organizzativa a pagare
le conseguenze è anche la sanità ordinaria. Il diritto alla salute è infatti
compromesso afferma Franco De Domenico, responsabile del dipartimento Salute del PD
Sicilia -, quando addirittura negato del tutto, da una gestione della crisi che impedisce
la possibilità da un lato di usufruire di sale operatorie o peggio delle terapie
intensive e, dallaltro ha trascurato tutte le attività di cura e prevenzione.
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