Scuola.
Barbagallo e studenti delle superiori: Penalizzante ritorno in classe in
Sicilia
Palermo, 26 aprile 2021 Mentre da oggi gli studenti delle
scuole superiori di tutta Italia tornano alle lezioni in presenza, gli studenti siciliani
invece vengono penalizzati da una decisione errata del governo regionale per una malintesa
interpretazione delle prerogative autonomistiche volta a coprire il mancato adeguamento
dei locali alle misure di sicurezza e anticovid. Il diritto allo studio in presenza, dopo
un anno così tribolato, deve essere uguale per tutti e non è tollerabile quanto deciso
dallassessore regionale Lagalla. Lo dichiara il segretario regionale del PD
Sicilia, Anthony Barbagallo a proposito della circolare che dispone percentuali diverse,
al ribasso, per il ritorno a scuola in presenza in Sicilia rispetto al resto
dItalia.
Il governo di Roma infatti ha deciso il ritorno in classe, fino alla fine dell'anno
scolastico con una presenza garantita in zona rossa dal 50% al 75% e dal 70 al 100% per le
zone gialle e arancioni.
In Sicilia invece in caso di "zona rossa" la percentuale di studenti ammessi in
presenza negli istituti superiori si attesterà al 50 per cento. Mentre per le zone gialle
e arancioni, da oggi e fino al 30 aprile, gli istituti superiori possono adottare
percentuali di presenza più basse, ma senza scendere al di sotto del 50 per cento per
allinearsi al minimo nazionale a partire dal 3 maggio.
Gli studenti siciliani - sostiene Elisa Carbone, commissario regionale dei Giovani
Democratici - devono avere le stesse possibilità di tutti gli altri. Il diritto allo
studio non può essere limitato da interventi evidentemente insufficienti, per esempio
sulla sicurezza e sul trasporto. Ci sono stati mesi a disposizione per garantire il
rientro ed invece - conclude - ci ritroviamo davanti ad uno scenario confuso. Serve più
organizzazione e soprattutto più attenzione per gli studenti e le loro famiglie.
Mancato adeguamento del sistema dei trasporti, inadeguatezza degli spazi, fallimento
della tracciabilità e rallentamento delle vaccinazioni per il personale docente: c'era
tutto il tempo - afferma Caterina Altamore, responsabile del dipartimento Scuola del PD
Sicilia - affinché la Regione si adeguasse per garantire un rientro in presenza agli
studenti delle superiori siciliane, come nel resto dItalia. I nodi vengono al
pettine, non si è fatto nulla di tutto questo e quindi è stato deciso di abbassare le
percentuali minime di rientro.
Rivendichiamo il diritto di tornare a scuola in presenza - dice Luigi Nicolosi,
studente del liceo Spedalieri di Catania - con la stessa frequenza dei nostri compagni
degli altri istituti italiani. Abbiamo vissuto un anno scolastico più a casa in DAD che
non in classe. Questa differenziazione proprio non ci sta.
Gli studenti siciliani pagano il prezzo - sostiene Marta Sabatino, rappresentante
degli studenti liceo Regina Margherita Palermo - dell'incapacità di un governo regionale
che non è stato in grado di mettere in sicurezza gli istituti superiori. La scuola
dovrebbe servire a colmare il divario tra nord e sud, la sua gestione durante questa
pandemia invece lo sta solo facendo aumentare".
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