UE
e la Sicilia. Enrico Letta: crisi politica italiana incomprensibile allestero
Si deve risolvere in 48 ore o immagine del nostro Paese sarà inaffidabile
Palermo, 28 gennaio 2021 E incredibile e
irresponsabile quello che sta avvenendo nel nostro Paese, avvitato in una crisi di governo
che gli italiani non capiscono figuriamoci quelli che vivono in altri paesi. Trovo grave
che nella discussione di questi giorni non vi sia la capacità di legare il senso della
crisi a strategie politiche e di prospettive. Vedo solo fazioni e rappresentazioni di
interessi di parte, tutto il contrario di ciò che aveva detto il presidente della
Repubblica nel suo accorato intervento di fine anno. Spero che la crisi si risolve in
breve tempo, massimo 48 ore. Altrimenti il rischio concreto sarebbe un danno irreparabile
per lItalia che tornerebbe ad avere l'immagine di un Paese inaffidabile in un
momento così delicato in cui bisogna contrastare la pandemia e varare atti fondamentali
come il recovery plan. Lo ha sostenuto Enrico Letta, già presidente del Consiglio
dei ministri e attuale preside della Paris School of International Affairs, intervenendo
questo pomeriggio alla dibattito Politica e politiche europee: Quanto è importante
Bruxelles per la Sicilia, organizzato dal PD Sicilia, che si è svolto sulla pagina
Facebook del Partito Democratico Siciliano.
Levento è stato introdotto dal segretario regionale del PD Sicilia, Anthony
Barbagallo. Sono intervenuti, oltre a Enrico Letta, leurodeputato Pietro Bartolo,
Brando Benifei, capo delegazione del PD al Parlamento Europeo e la deputata Lia
Quartapelle. Promotore e moderatore, Valerio Bordonaro, direttore dellassociazione
Italia-Asean e analista di politica internazionale.
LEuropa è fondamentale per lo sviluppo della nostra Isola. Le ingenti risorse
economiche ha detto Barbagallo disponibili sono decisive per creare lavoro,
migliorare le infrastrutture, creare ricettività, modernizzare le imprese. Purtroppo
dobbiamo registrare la incapacità di spendere questi soldi, da parte del governo
regionale, proprio in settori nevralgici come Turismo, Ambiente e Beni culturali: è
infatti dei giorni scorsi - ha aggiunto - la certificata difficoltà del governo regionale
non solo di avviare progetti credibili ma anche di rendicontare le spese a Bruxelles.
Fiumi di finanziamenti per le casse regionali che la Regione rischia di dovere restituire.
Musumeci deve attivarsi per far si che se davvero, come dice, tiene alla Sicilia
questo non avvenga. Sarebbe un disastro, lennesimo di un governo che tira a
campare con annunci a cui non seguono atti concreti.
Il capo delegazione del PD a Bruxelles, Brando Benifei ha sostenuto che: Il recovery
plan è unopportunità straordinaria per superare i divari tra i paesi europei ma
anche tra i vari territori allinterno dello stesso paese. Questa occasione è
fondamentale ha spiegato - anche per la Sicilia, una regione con straordinarie
potenzialità da sviluppare con una stagione di riforme che guardi al futuro delle nuove
generazioni.
Il Recovery Plan per la Sicilia - ha sottolineato Pietro Bartolo, eurodeputato e
vicepresidente della Commissione LIBE a Bruxelles - è una manna dal cielo. E si potrà
interconnettere con quelle misure che, per esempio, sono state sostenute nel Piano per il
Sud del ministro Provenzano. Mi riferisco alle recenti misure della fiscalità di
vantaggio per il lavoro, il rafforzamento delle Zone Economiche Speciali, la riforma della
Strategia Nazionale per le Aree Interne e un grande piano di rigenerazione amministrativa
per ringiovanire e rafforzare la Pubblica Amministrazione. La Sicilia, per sventura ma
anche per debolezza storica delle forze progressiste, in mano alla destra, ha
anchessa unoccasione storica.
Secondo Lia Quartapelle, deputata e componente della commissione Esteri alla Camera,
L'Europa non è solo uno spazio, ma anche una prospettiva. Stare in Europa,
confrontarsi con le buone pratiche degli altri paesi europei, è una grande opportunità
anche per stimolarci a fare meglio. In Italia, e in Sicilia nello specifico, ad esempio
semplificando le pratiche amministrative ha concluso - e quindi con una idea di
cittadinanza più partecipata e vicina. E così anche in altri paesi europei, soprattutto
a est. |