Sicilia.
Barbagallo: PD presenta ricorso al Tar su assenza di donne nella giunta
Musumeci
Palermo, 13 gennaio 2021 Assenza di donne nella giunta Musumeci,
il Partito Democratico siciliano ha notificato il ricorso al Tar impugnando i decreti di
nomina dei neo assessori regionali Tony Scilla e Marco Zambuto, attraverso i quali è
stata azzerata la presenza di genere femminile nell'esecutivo regionale, in spregio alle
norme e a quanto previsto, dalla Costituzione, oltre che dalla Carta dei diritti
fondamentali dellUnione Europa.
Lo rende noto il segretario del PD Sicilia, Anthony Barbagallo, che sottolinea:
riteniamo ci siano tutti i presupposti affinché il nostro ricorso sia accolto. E ci
auguriamo che il presidente Musumeci torni sui suoi passi, annulli i provvedimenti e
ripristini la legalità anche in seno alla composizione della giunta in cui un terzo dei
componenti devono essere donne.
Il Partito Democratico ritiene infatti palese la violazione dei principi dell'equilibrio
di genere nella partecipazione politica e istituzionale, consacrata nelle disposizioni
costituzionali. Sono inoltre stati lesi i diritti e i valori condivisi dai cittadini
iscritti al P.D. e dei quali il partito è, per espresse disposizioni statutarie, titolare
quale soggetto collettivo di tutela e affermazione.
Con il ricorso 32 pagine, predisposto dal professore Antonio Saitta, del foro di
Messina - si chiede l'annullamento dei suddetti provvedimenti, la nomina di nuovi
assessori di genere femminile in attuazione delle norme costituzionali e sovrastatuali
vigenti.
A nostro giudizio il principio di equilibrio di genere spiega Saitta - ,
recepito dallARS solo con la legge 26/2020 ed in misura inferiore al resto
dItalia, è immediatamente cogente perché applicativo di precise disposizioni
costituzionali e internazionali. Se così non fosse, il rinvio alla prossima legislatura
sarebbe palesemente incostituzionale perché prosegue - non vi possono essere
ragioni per ritardarne ancora lattuazione. Proprio per questo nel ricorso si chiede
al TAR Palermo di dichiarare subito lapplicabilità delle norme
sulleguaglianza oppure di trasmettere gli atti alla Corte costituzionale per la
dichiarazione di incostituzionalità del rinvio alla prossima legislatura, annullando
così i decreti del presidente della Regione nella parte in cui ha nominato soltanto
assessori di genere maschile.
La misura è colma. Lo avevamo annunciato - afferma Milena Gentile, responsabile del
dipartimento Pari opportunità e politiche di genere del PD Sicilia - che non ci saremmo
più limitate a chiedere, a organizzare petizioni, a esercitare pressioni sui deputati
dellArs. Oggi siamo di fronte a un fatto epocale: un partito sta promuovendo questo
ricorso per incostituzionalità e illegittimità della giunta monogenere voluta dal
presidente Musumeci. Non a caso è il Partito Democratico, con le sue donne e i suoi
uomini, che attraverso il gruppo all'Ars da anni presenta emendamenti e disegni di legge
per la parità di genere nella giunta e per la doppia preferenza di genere per le elezioni
all'Assemblea regionale. Perpetuare con arroganza la marginalizzazione delle donne nelle
istituzioni è fattore grave di regressione economica. C'è un rapporto strettissimo tra
il Pil dei Paesi più avanzati e la partecipazione delle donne alla vita politica di quei
Paesi. È necessario e urgente conclude - invertire drasticamente la rotta e sarà
il Tribunale a farlo, vista lantistorica deriva delle destre.
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