Scuola.
PD Sicilia: “rientro in sicurezza, siamo preoccupati da improvvisazione Regione”
Palermo, 5 gennaio 2020 - “Siamo molto preoccupati in vista del
ritorno alle lezioni in presenza. Soprattutto per il silenzio della Regione riguardo al
potenziamento dei trasporti urbani ed extraurbani. Ma anche per il fallimento del
tracciamento. Ci chiediamo poi che fine abbiano fatto le Usca che nella mente del governo
regionale avrebbero dovuto servire proprio gli istituti scolastici. Ci arrivano segnali
preoccupanti dal mondo della scuola e chiediamo al governo regionale di confrontarsi per
garantire un rientro sicuro a scuola per studenti, docenti e personale scolastico”.
Lo ha detto il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo, ieri pomeriggio
durante l'incontro - sulla piattaforma Zoom – dal titolo “Scuola: rientro in
sicurezza in Sicilia. Qual è il Piano della Regione?”.
L'incontro – moderato da Caterina Altamore, responsabile del dipartimento Scuola del
PD Sicilia e introdotto dal deputato regionale Nello Dipasquale, componente della V
commissione dell’ARS – ha visto la partecipazione di Giuseppe Lupo, capogruppo
PD all’ARS, dei segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil – Alfio Mannino,
Sebastiano Cappuccio, Claudio Barone -, del medico Francesco Gervasi, del presidente della
direzione del PD Sicilia, Antonio Ferrante, della preside Lucia Bonaffino, degli
insegnanti Gianluca Anzalone, Salvo Bonaccorsi e Carmen Cera, di Daniela Fiandaca (unione
Madonie) della studentessa Marta Sabatino e di Rosalba Mezzapelle, che ha parlato in
qualità di genitore.
L’incontro è stato oggetto di una incursione di sedicenti fascisti che – oltre
a inviare immagini del duce, immagini sconce, inni del Ventennio e bestemmie – hanno
costretto a sospendere e riaprire il meeting in un'altra “stanza” protetta della
stessa piattaforma.
Nello Dipasquale nella sua introduzione, ha sottolineato la “mancanza di un confronto
tra Parlamento regionale e le parti sociali interessate, anche nelle Commissioni di
competenza, per chiarire tutti i dubbi esistenti. Non si conosce il metodo - ha proseguito
- con il quale verranno gestiti i trasporti degli studenti; All’ingresso e
all’uscita delle scuole come si farà per evitare gli assembramenti? A nostro avviso,
inoltre, in un momento nel quale in Sicilia aumenta il numero di contagiati e di
ricoverati, prima di ripartire sarebbe opportuno avviare una massiva campagna di screening
della popolazione scolastica. Tutte soluzioni che vanno ricercate insieme alle parti
sociali con le quali urge un confronto istituzionale con l’Assemblea Regionale
Siciliana.
Riaprire le scuole giovedì senza aver chiarito questi dubbi vorrà dire chiudere subito
dopo. Allora meglio rimandare di una settimana”.
La questione dei trasporti è stata evidenziata anche dal capogruppo all’Ars,
Giuseppe Lupo: “dobbiamo chiedere al Governo di fare chiarezza sul tema della scuola.
Non si può, di questo argomento, farne tema di scontro. Io individuo subito una
criticità nel sistema dei trasporti. Il 2 luglio Musumeci decise di abolire il
distanziamento sui mezzi di trasporto pubblico, una scelta che abbiamo definito scellerata
e irresponsabile. Riteniamo che questa sia stata una delle cause che ha favorito la
seconda ondata di contagi. Non dubito che la scuola sia un luogo sicuro ma dubito
fortemente che si sia fatto qualcosa sul rafforzamento dei trasporti pubblici. Non ne
abbiamo alcuna notizia. Non mi risulta che i sindacati siano stati sentiti, né avviati
confronti con il personale scolastico e le forze sociali. La Regione va avanti
improvvisando: l’assessore Lagalla dice che si può ripartire mentre l’assessore
alla Salute ritiene sia meglio rinviare di una decina di giorni il ritorno in
classe”.
“I presidi in questi giorni, in questi mesi – ha detto Caterina Altamore –
sono stati messi a dura prova di fronte alle condizioni di grande incertezza, stabilendo
date e turni senza avere alcun effettivo riscontro”. |