Amianto. Bufalino: sui
quattro nuovi siti di stoccaggio chiediamo audizione Cordaro
PALERMO, 16 OTTOBRE 2020 - Chiediamo, come Partito Democratico, che
la commissione Ambiente dell'Ars ascolti lassessore regionale al Territorio, Toto
Cordaro, per approfondire alcune tematiche relative al piano regionale per
lAmianto. Lo afferma il vice segretario del Partito Democratico siciliano,
Renzo Bufalino, a proposito del piano regionale per l'amianto firmato dallassessore
Cordaro e allindividuazione di 4 nuovi siti di stoccaggio tra Catania, Enna e
Caltanissetta.
Apprendiamo infatti che nel nuovo Piano regionale per lamianto, firmato nei
giorni scorsi dallassessore Cordaro spiega Bufalino che è anche sindaco di
Montedoro (Cl) - vengono individuati 4 siti per lo stoccaggio dell'amianto: una cava nel
comune di Biancavilla nel Catanese; la miniera di Pasquasia ad Enna, la miniera Bosco, tra
San Cataldo e Serradifalco ed una miniera di sale a Milena, entrambe nel nisseno. In
merito a queste ultime prosegue -, lipotesi che possano essere realizzate due
discariche di amianto a distanza di pochi km ha messo in allarme le cittadine del Vallone.
In una materia così delicata è indispensabile che la scelta dei siti sia condivisa con
le comunità locali e siano coinvolti gli enti territoriali interessati.
La contrarietà ai siti individuati dalla regione non è ideologica: è una opposizione a
nuovi siti di stoccaggio in aree già ampiamente condizionati dalla presenza di siti
minerari non bonificati. Tra questi vi è certamente la miniera Bosco
aggiunge Bufalino -, con i suoi 8mila metri quadrati di Eternit abbandonati alle
intemperie. La miniera è peraltro soggetta a fenomeni di subsidenza, ossia di lento e
progressivo sprofondamento del suolo, tanto che nel tempo sono state emanate ordinanze di
interdizione all'accesso, nonché di sgombero del villaggio residenziale contiguo. Per
quanto concerne la miniera di sale di Milena, questa non è esaurita, ma soltanto
dismessa. In loco esiste ancora molto materiale estraibile e non sarebbe peregrina la
proposta di riprendere l'attività estrattiva, garantendo anche occupazione.
Infine, in un territorio carente di infrastrutture e a rischio isolamento, preoccupa anche
lelevato numero di autocarri che percorrerà le disastrate strade del Vallone per
trasportare (anche da distanze notevoli) il materiale di risulta non bonificato.
Per tale ragione - conclude il vice segretario regionale del PD chiediamo che
ai lavori della Commissione, alla presenza dellassessore Cordaro, siano presenti
anche i sindaci dei territori interessati e i rappresentanti delle associazioni che in
questi giorni si stanno mobilitando.
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