COMUNICATO STAMPA
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Mafia. Ricordato il giudice Terranova:
E stato un precursore, il suo fu un omicidio preventivo
Palermo, 25 settembre 2024 E un doppio onore per oggi
aprire i lavori del convegno con cui ricordiamo il sacrificio del giudice Cesare
Terranova, ucciso dalla mafia il 25 settembre di 45 anni fa. Duplice responsabilità:
quella di segretario regionale del PD siciliano che qui è rappresentato ai massimi
livelli. E quella di segretario della commissione nazionale antimafia, lo stesso ruolo
ricoperto dal giudice nel corso della sua esperienza parlamentare, quando contribuì
fattivamente e con la sua esperienza, alla stesura della relazione di minoranza in cui si
anticipavano largamente i tempi accendendo i riflettori sulla mafia e in particolare
sullascesa dei corleonesi. Il 16 luglio 1975 fece infatti un intervento eloquente in
commissione, facendo i nomi e cognomi e riferimenti espliciti, in quel tempo, a Salvo Lima
e Vito Ciancimino. Questa è unoccasione per apprezzare il lavoro di Terranova con
la consapevolezza che la mafia non è ancora stata sconfitta. Serve uno sforzo di
volontà, di trasparenza per dare il colpo decisivo a cosa nostra e rendere libera la
nostra Isola. Così il segretario regionale del PD Sicilia e segretario della
commissione nazionale Antimafia, Anthony Barbagallo ha aperto i lavori del convegno dal
titolo "Cesare Terranova: il giudice e limpegno parlamentare, nella sala
Piersanti Mattarella (sala Gialla) a Palazzo dei Normanni.
Per ricordarne la storia umana, politica e professionale del magistrato e del poliziotto
Lenin Mancuso, al dibattito moderato dalla giornalista Lara Sirignano hanno
partecipato anche. la professoressa universitaria Francesca Terranova, nipote del giudice;
Antonio Balsamo, sostituto procuratore generale in Cassazione; il presidente della
commissione regionale antimafia allArs, Antonello Cracolici; Peppe Provenzano,
parlamentare PD e componente della commissione nazionale antimafia e leurodeputato
Dem, Giuseppe Lupo. A moderare il dibattito la giornalista Lara Sirignano.
Ricordo bene gli anni parlamentari di mio zio ha detto Franceca, figlia del
fratello più piccolo di Cesare, Tullio come ad esempio quelle lettere che si erano
scambiate con Emanuele Macaluso, sulla possibilità di candidarsi alle Europee. Un
carteggio che ho avuto in dono proprio da Macaluso. E importante, come fatto oggi,
la riflessione sullumanità, la compassione, limpegno e la passione che
metteva Cesare Terranova in tutto ciò che faceva. I metodi erano diversi, i mezzi
insufficienti. E rendo conto di quanto fosse complicato quello che ha fatto.
Ieri ho fatto un incontro a cui partecipava Carmine Mancuso, figlio di Lenin, un
maresciallo di polizia che collaborava con Cesare Terranova
Il 25 settembre è una di quelle date drammatiche - ha detto Cracolici - per il
calendario dei siciliani onesti: segna infatti l'uccisione mafiosa del giudice Cesare
Terranova, assassinato insieme al maresciallo Lenin Mancuso, ma anche del presidente della
corte d'Appello di Caltanissetta, Antonino Saetta. Due magistrati che avevano intuito
anzitempo la pericolosità e il rischio di infiltrazioni di cosa nostra, in un periodo di
complicità e negazione del fenomeno mafioso da parte delle istituzioni. Oggi ricordiamo
l'impegno del giudice Terranova, perché esercitare la memoria è un diritto per
richiamare tutti a resistere alla cultura mafiosa con i propri comportamenti.
Limpianto della nuova direttiva europea è coerente con la legge Rognoni-La
Torre, cui ha contribuito concretamente anche Cesare Terranova. Lo dico - ha detto
leurodeputato Lupo, in video collegamento da Bruxelles - perché a nessuno venga in
mente di modificare la legge italiana che ha dato risultati più che soddisfacenti. Ci
sono dei punti su cui si può intervenire. Ad esempio per quanto riguarda sul recupero dei
beni confiscati. In Italia abbiamo Lagenzia dei beni confiscati che però non può
intervenire prima della confisca. Mentre la direttiva europea prevede che si possa fare
anche nella fase di indagini. Questo secondo me è un punto su cui lavorare per provare a
recepirlo nel modo più efficace:
E un ricordo di Terranova che facciamo - ha detto Peppe Provenzano- per un
magistrato che fu il primo a dire le cose come stavano, a citare con atti e nomi e cognomi
mentre alcuni suoi colleghi addirittura negavano lesistenza della mafia stessa.
E riduttivo dire che il suo omicidio sia stato solo per vendetta. La
mafia non voleva che riprendesse la sua attività di consigliere istruttore a Palermo,
dopo la sua esperienza in commissione antimafia. Era un omicidio preventivo: fu ucciso per
quello che doveva fare ma anche per quello che aveva fatto. Lui chiarisce al mondo, con le
indagini, chi erano i corleonesi che cominciavano la loro ascesa. Cerano già i nomi
di Liggio, Riina e Provenzano in indagini senza pentiti e senza intercettazioni, frutto di
una profonda conoscenza del fenomeno.
Il Parlamento europeo ha approvato ha detto Antonio Balsamo - la nuova
Direttiva sul recupero e la confisca dei beni, che può essere definita come una
legge Rognoni La Torre europea. La nuova Direttiva è il frutto di una
duplice consapevolezza. Da un lato, emerge con sempre maggiore chiarezza la minaccia posta
allintegrità delleconomia e della società, allo Stato di diritto, e ai
diritti fondamentali, dai profitti generati dalla criminalità organizzata, il cui
ammontare viene stimato in almeno 13 miliardi allanno. Dallaltro lato, anche
nelle istituzioni internazionali viene espresso un forte sostegno allo strumento della
confisca non basata sulla condanna. In effetti, la più importante innovazione
introdotta consiste nellarmonizzazione delle legislazioni degli Stati europei su due
nuove forme di confisca non basate sulla condanna, una delle quali precisamente, la
«confisca di patrimonio ingiustificato collegato a condotte criminose» presenta
tutte le caratteristiche essenziali delle misure di prevenzione patrimoniali antimafia
introdotte in Italia nel 1982 dalla legge Rognoni La Torre.
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Info e contatti
UFFICIO STAMPA PD SICILIA
Wladimir Pantaleone
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334.9850534
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