COMUNICATO STAMPA
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Sicilia. Le osservazioni del PD al piano
rifiuti: E carente e non adeguato alle direttive UE
Palermo, 13 maggio 2024. Il piano è carente sul piano delle analisi e
inadeguato nei contenuti . E quanto sostenuto in un documento predisposto dal
dipartimento Economia del PD Sicilia, coordinato da Franco Piro che contiene le
osservazioni alla Valutazione ambientale strategica dellaggiornamento del Piano di
gestione dei rifiuti apprezzato dalla giunta regionale di governo.
Come si legge nelle osservazioni del Pd, il punto di partenza avrebbe dovuto infatti
essere costituito dal pacchetto per leconomia circolare varato dalla UE
che impone un radicale cambiamento nella gestione dei rifiuti, perché gli obiettivi da
raggiungere non riguardano più soltanto le percentuali di raccolta indifferenziata,
bensì i quantitativi di rifiuti per i quali viene fatto il recupero di materia e
materiali.
La Ue ha disposto che soltanto il 10% dei rifiuti possa essere avviato allo smaltimento
finale in discarica e in tale percentuale ha compreso anche i rifiuti che vengono
inceneriti. Nellaggiornamento presentato secondo le osservazioni del PD
Sicilia - non viene indicato come fare per rispettare gli obiettivi di recupero e
riciclaggio.
Poco chiara è pure tutta la parte riservata alla produzione di Css (combustibile solido
secondario) che si potrebbe ricavare dopo le operazioni di recupero e riciclaggio,
cè confusione sui quantitativi effettivi che si potranno produrre ed anche sul loro
effettivo utilizzo in impianti siciliani e la VAS è carente anche nellanalisi e
nella valutazione degli impatti ecologici ma soprattutto di quelli sanitari.
Pur essendo laggiornamento finalizzato alla previsione di due inceneritori, per
altro già localizzati nelle aree industriali di Catania e di Palermo, la parte ad essi
dedicata è striminzita e del tutto insufficiente. Si individua una tecnologia di
termodistruzione in modo apodittico e non si presenta alcuna alternativa, tra quelle oggi
esistenti e sperimentate come il trattamento chimico e la pirolisi/gassificazione che
hanno un impatto notevolmente inferiore.
In particolare, per quanto riguarda gli inceneritori, non si tiene conto degli
impatti che - spiega Piro - derivano dagli inceneritori sullambiente e sulla salute.
Per le diossine e gli idrocarburi policiclici aromatici non si fa alcun riferimento né
alla Convenzione di Stoccolma né alle raccomandazioni dellEfsa sulle concentrazioni
massime di diossina per territori che, come a Palermo, hanno avuto rilevanti incrementi di
diossina a causa degli incendi. E non cè - prosegue - una analisi delle risorse
necessarie per farli funzionare: combustibile per i bruciatori secondari, acqua per il
raffreddamento, prodotti chimici indispensabili, fabbisogno di discariche per i rifiuti
pericolosi generati.
E inaccettabile - aggiunge il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony
Barbagallo che non si descrivano gli impatti derivanti dalle massicce emissioni di
C02 in atmosfera, in barba agli obiettivi di riduzione. Si dice solo che per il loro
esercizio si dovranno pagare oneri di compensazione per circa 100 euro a tonnellata di
rifiuto bruciato. Il costo annuo potrebbe ammontare quindi a 60 milioni di euro che
saranno scaricati sulla tariffa che pagheranno i cittadini con la Tari. Questo
aggiornamento non soddisfa né gli obiettivi, né i requisiti richiesti dalla UE, compie
delle scelte non motivate e non accettabili, visti anche gli impatti sullambiente e
sulla salute. Per questo conclude - ne chiediamo una profonda revisione.
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Info e contatti
UFFICIO STAMPA PD SICILIA
Wladimir Pantaleone
Tessera OdG n° 057706
334.9850534
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